È finalmente uscito il nuovo albo di Komako Sakai per kira kira edizioni. Chi ci segue sa già che Sakai è nostra beniamina da sempre. La amiamo per l’atmosfera d’infanzia che racconta nelle sue figure, per la tenerezza nei profili dei protagonisti bambini, la capacità di raccontarne i gesti, gli sguardi, i sentimenti. A Komako Sakai, insieme ad Akiko Miyakoshi e Akiko Hayashi, kira kira ha dedicato una mostra bibliografica nel 2016 di cui puoi leggere qui.

Ma amiamo anche le storie di giocattoli: i peluche di Una notte in biblioteca, l’orsetto che tiene compagnia a Kana in La mamma ha fatto tardi o quello notturno di Una notte, e i giocattoli che si animano nell’immaginazione di Riko in La scatola magica.

Non poteva perciò mancare in catalogo un classico che racconta di come i giocattoli diventano veri, Il coniglietto di velluto.

 

Il coniglietto di velluto uscito dalla penna della scrittrice Margery Williams Bianco è un classico della letteratura per l’infanzia, uscito nel 1922 quest’anno compie 100+1 anni.
Una storia di giocattoli che narra di amicizia, amore incondizionato, accettazione e che ci svela una magia che solo nella stanza dei bambini può accadere

In questa edizione la storia è narrata e adattata da Komako Sakai alla forma dell’albo illustrato.

 

Come dice Alessandra Valtieri nel bellissimo saggio Il coniglio di velluto. Guida narrata a giochi e giocattoli da 0 a 6 anni: “(…) Komako Sakai si spinge oltre la pura interpretazione iconografica del testo, rinarrando e semplificando la storia, affidando alla potenza evocativa delle immagini il compito di raccontare quello che le sue parole non dicono. Procede per sottrazione, focalizzando il punto di vista sul mondo interiore del piccolo protagonista, sulla sua vivacità, sulla sua inesauribile voglia di giocare e sulla struggente solitudine alla quale è confinato, escludendo da quel mondo gli adulti, esiliati su uno sfondo lontano, accennati solo in dettaglio e mai svelati per intero.”

 

La nursery è elemento centrale di questa storia, è, come ci racconta Antonio Faeti nella prefazione a Mary Poppins dell’edizione Delfini Bompiani: < “la camera dei bambini”, un regno assoluto dove esistevano regole particolari, lontano anche in senso territoriale dalle stanze degli adulti, ben protetto e ben chiuso. >

 

Il coniglietto di velluto è un giocattolo di stoffa ed è un dono. Il bambino protagonista della storia lo trova nella calza di Natale, magnifico, paffuto, incantevole. Ma i regali sono tanti e presto il coniglietto viene dimenticato. Nella nursery, che in italiano abbiamo chiamato “la stanza dei bambini” ci sono tanti giocattoli, più moderni e costosi. Qualcuno è meccanico e quindi si muove dicendo “Io sono vero!”.

 

Nella versione originale del racconto in lingua inglese l’aggettivo usato è Real. Nell’adattare il testo in italiano abbiamo deciso di utilizzare “vero” che ci sembrava più adatto all’orecchio bambino rispetto a “reale” e che, come nell’originale, diventa Vero con la V maiuscola quando si inizia a spiegare che c’è di mezzo la magia e che essere Veri ha a che fare con l’amore. La maiuscola, in un testo che al bambino verrà letto probabilmente da un adulto, è significativa e vuole agevolare nella lettura a voce alta, la richiesta calcare su quella lettera, trasmettendo l’importanza di una parola che nella storia è speciale e centrale.

Ma cosa vuol dire VERO?

Nella stanza dei bambini vive anche un vecchio cavallino di cuoio, tutto logoro e con gli occhi saggi. Ha vissuto per tanto tempo nella nursery e ha la saggezza per comprenderne la meravigliosa magia. Il cavallino insegnerà al coniglietto il significato di questa parola.

“Un giocattolo diventa Vero quando per tanto, tanto tempo, è il Vero amico di un bambino. Non solo giocate insieme, ma lui si prende cura di te e ti vuole bene dal profondo del cuore anche se sei vecchio e malridotto.”

 

E una sera Il Coniglietto di velluto ha la sua occasione per diventare l’amico speciale di un bambino. Inizia così una meravigliosa estate fatta di giochi all’aperto, letture sul tappeto e discorsi sussurrati sotto le coperte. Il coniglietto diventa sudicio, sdrucito. Ma al bambino non importa, perché per lui non è un giocattolo, per lui il coniglietto è Vero!
L’incontro con conigli in carne ed ossa metterà a dura prova il Coniglietto di velluto. Come fanno a muoversi? Dove hanno la molla della carica? Perché lui non può farlo anche se è Vero?

 

Poi un giorno il bambino si ammala. Il coniglietto gli resta accanto, come un amico fedele. Dopo la guarigione, però, lo aspetta un destino crudele. Verrà bruciato insieme ai libri e agli altri giocattoli del bambino per ordine del dottore.

“È un ammasso di germi! Lo bruci immediatamente. Gliene comprerà uno nuovo.”

Un giocattolo vale l’altro per gli adulti, ma il coniglietto non capisce, era stato amato tanto, era diventato Vero, come può esser questa la sua fine?
E poi, e poi arriva la magia, che nasce da una lacrima che diventa germoglio e poi fata.
La magia che lo farà diventare Vero non solo per il bambino che lo amava, ma per tutti.

 

Il bambino protagonista, che non ha un nome e nella versione originale è semplicemente “the Boy”, il coniglietto se lo dimentica. Forse perché è stato malato per tanto tempo, forse per l’emozione di andare al mare, forse solo perché è cresciuto un pochino e si sente sicuro, non ha più bisogno del coniglietto. Sembra crudele ma è così: i giocattoli sono sostegno e forza, compagni indispensabili che crescendo dimentichiamo… È sempre così? Forse non del tutto… per scoprirlo vi rimandiamo all’ultima pagina dell’albo e al finale di questa meravigliosa storia.

 

In Giappone il 2023 è anche l’anno del coniglio, speriamo che porti fortuna a questo bellissimo lavoro!

CHI È KOMAKO SAKAI

Nata nel 1966 a hyogo, komako sakai ha studiato alla national university of fine arts and music di tokyo. si è dedicata al design tessile prima di iniziare il suo lavoro come autrice di libri illustrati. è una delle più popolari illustratrici in giappone, amata anche in negli stati uniti e in europa dove i suoi lavori vengono regolarmente tradotti.

CHI È MARGERY WILLIAMS BIANCO

 

Margery Williams Bianco (1881-1944) è stata un’autrice inglese-americana. Da bambina il padre la invitava a leggere e a usare l’immaginazione. La passione per la lettura diventa necessità di scrittura e Margery è già scrittrice professionista a diciannove anni, raggiunge la fama a quarantuno anni con la pubblicazione nel 1922 di The Velveteen Rabbit, Il coniglietto di velluto, la sua opera più famosa e un classico che ha ricevuto numerosi adattamenti nel teatro per bambini, alla radio, in televisione e nel cinema. La storia è ispirata

come fa un giocattolo a diventare vero?