L’uscita di ちいさなおうさま (Chīsana ōsama) in traduzione italiana, per me non è stata una sorpresa. Ho incontrato il suo futuro editore allo stand della Kaisei-sha all’ultima Fiera del libro per ragazzi di Bologna e ho avuto notizia della bella novità in anteprima. Da qui è iniziata l’attesa e finalmente oggi ho fra le mani Il Piccolo Re, edito da Fatatrac.
Quella volta allo stand incontrai anche l’autore, Taro Miura, che a Bologna è di casa. Nato ad Aichi nel 1968, si è diplomato all’Università di Osaka con una laurea in serigrafia. Ha poi lavorato per dieci anni come illustratore free-lance. Nel 2001 per la prima volta e poi per 5 anni consecutivi dal 2003, è stato selezionato all Illustrators exhibition della Bologna Children’s Book Fair. Nel 2004 ha pubblicato due picture books, uno per Éditions La joie de lire e uno per Corraini Edizioni. Nel 2005 è uscito in Giappone per Koguma Publishing il suo albo più venduto, Kuttsuita.
Da allora è iniziata la sua prolifica produzione in Giappone e all’estero. Il sito di Taro Miura è assolutamente da visitare. Già nella home troviamo la panoramica completa dei suoi albi con relative traduzioni nel mercato internazionale, poi i lavori di illustrazione e gli ultimi progetti, come la mostra kodomo_id di cui, nella pagina tumblr dell’autore, potete ammirare le immagini degli allestimenti.
Chīsana ōsama ha vinto il prestigioso Sankei Children’s Literature Culture Award nel 2001 e credo sarà molto gradito al pubblico italiano. Protagonista un piccolo re, con un castello troppo grande, un grande esercito, una grande tavola da pranzo ricolma di cibo che non viene mai finito, un cavallo fuori misura per essere cavalcato, una vasca da bagno che contiene una fontana e in cui non è facile rilassarsi. Anche il letto è troppo grande, il re si sente ancora più piccolo e molto solo.
Tutto cambia quando il nostro protagonista incontra una Grande Principessa che fa diventare la sua Grande Regina e con cui ha tanti bambini.
Così la prospettiva si ribalta.
L’esercito viene congedato, il castello si svuota è c’è spazio per giocare, il cibo non avanza più e tutto sembra avere la giusta dimensione. La dimensione della felicità.
Con serigrafia e collage l’albo è una architettura di forme semplici che compongono pagine di grande impatto sui cui soffermarsi. Una gioia di colori decisi dove il nero fa da contrappunto.
Sulla tavola imbandita del Re, un piccolo omaggio all’Italia… riuscite a vederlo?
L’edizione italiana, di più grande formato rispetto all’originale, ha piccole differenze cromatiche dovute a differenti metodi di stampa fra Giappone e Italia.
Questo non ne intacca assolutamente la bellezza, rimane un albo bello e ben fatto, che i bambini apprezzeranno molto e anche gli insegnanti. Si presta infatti a giochi e rielaborazioni sulle dimensioni, sulle forme e sui colori. Perfetto sullo scaffale di sezione della Scuola dell’infanzia.
Nel 2013 Taro Miura ha pubblicato, sempre per Kaisei-sha, il prequel di questa storia, おおきなおひめさま (Ookina ohimesama) La Grande Principessa. Tutto inizia nel più classico dei modi, come da tradizione della fiaba giapponese. Una coppia trova una bambina piccolissima. In questo caso si tratta di un Re e di una Regina che trovano una piccolissima principessa in giardino.
A questo punto però Miura introduce un elemento di novità, un ribaltamento. La principessa non cresce solo bella, come è stato per la principessa Kaguya, ma comincia a crescere in altezza, diventando grandissima!
Il Re scoprirà nel suo grande ombelico un seme, che rimosso servirà a far crescere grandi e bellissimi girasoli, mentre la Grande Principessa si stabilizzerà, in attesa di incontrare il suo Piccolo Re.
Fatatrac, ci regali anche questo secondo gioiellino?