Qualche anno fa mi capitò fra le mani un libro illustrato che raccontava come una mela potrebbe anche non essere una semplice mela. Nel libro la mela diventava una ciliegia gigante, un piccolo pianeta caduto sulla terra, una mela con diversi tipi di capelli e di sentimenti, una mela che crescendo può diventare una casa, una mela con un passato.

Un libro sulla potenza del pensiero bambino, sull’immaginazione capace di trasformare, magnificare, vedere quello che l’adulto non riesce a vedere. Un libro che promuove il pensiero divergente, che sottolinea le possibilità dell’ampliamento dei punti di vista.

Era りんごかもしれない (Potrebbe essere una mela), il picture book che mi ha fatto conoscere Shinsuke Yoshitake. Nato nel 1973 a Kanagawa, si è diplomato alla Facoltà di arti plastiche dell’Università di Tsukuba. Artista eclettico, lavora in diversi campi dalla grafica pubblicitaria, alla scultura, dai saggi illustrati ai libri per bambini.

 

 

 

 

 

 

 

 

La sua particolarità è il modo di raccontare le cose della vita come tante vignette capaci di cogliere e mettere in luce le peculiarità dell’animo umano. Una modalità che ha utilizzato nei suoi “saggi illustrati”,  in cui racconta quelle cose che tutti sembrano saper fare (essere alla moda, il mangiare sano, il computer… ) ma che a te non riescono mai..
In questi volumetti, creando un’empatia con il lettore, mette in pagina le piccole manie dei nostri tempi.
Il suo sguardo attento e penetrante, è riservato anche all’infanzia. Il protagonista del libro sulla mela, alla fine la mangia, perché anche un bell’esercizio di fantasia fa venire fame e dopotutto una mela è deliziosa.

Ed è sempre lui, con i suoi tre capelli e la faccia buffa, che in ぼくのニセモノをつくるには (Per fare un falso me), decide di acquistare un robot per farsi sostituire nelle cose noiose, come fare i compiti, mettere in ordine, aiutare in casa…

Ma il robot non deve essere scoperto e così ecco che il bambino, per insegnargli ad essere esattamente come lui, gli racconta di sé, della sua famiglia, dei suoi gusti, delle cose che può fare e di quelle che non può fare. Gli spiega che sta ancora crescendo, che i suoi sentimenti cambiano ogni giorno e ci sono diverse versioni di lui. Ognuno poi lo vede in maniera differente.

Insegnando al robot, il bambino scopre è non è facile capire se stessi, ma pensarci è divertente e come dice la nonna, ognuno di noi è come un albero, non puoi scegliere che tipo di albero, ma puoi scegliere come crescere e “decorarti” nella maniera che preferisci.


Questi due albi illustrati sono stati tradotti all’estero, possiamo leggerli in inglese nelle edizioni di Thames&Hudson, con l’arrivo alla fine di questo mese di What happens next?, il terzo volume della serie.

In francese abbiamo C’est peut-être une pomme per Kaléidoscope e in tedesco Is het een appel? per Unieboek Spectrum.

Altra caratteristiche che contraddistingue Shinsuke Yoshitake, è lo stile semplice ma estremamente comunicativo e l’uso di pochissimi colori, accostati però in maniera deliziosamente sorprendente. La ritroviamo anche in altri due piccoli capolavori che indagano il rapporto fra adulti e bambini in maniera sagace ed estremante divertente. Li possiamo leggere in francese grazie al duo di Nobi!Nobi! , editore che avete già conosciuto sulle pagine di Kira Kira.

In りゆうがあります (Hanno ragione) in francese C’est pas ma faute, un bambino spiega alla mamma il vero motivo per cui si mette le dita nel naso: dentro c’è un pulsante segreto che diffonde il buon umore.

E se salta sul letto, si sta solo esercitando per quando le strade diventeranno elastiche e quando corre nei corridoi della scuola è solo perché è stato punto dalla zanzara velocista.

Fare le bolle con la cannuccia nel bicchiere è un messaggio universale, serve a dire alle divinità che tutto va bene.

Insomma non è colpa sua. E poi anche la mamma ha dei “tic”, delle cose che fa senza rendersene conto, come attorcigliarsi i capelli…. Si è vero, ma non è colpa sua.. sta solo scegliendo la cena!


ふまんがあります (C’è malcontento), C’est past juste in francese, è decisamente il mio preferito. C’è una bambina molto arrabbiata che ne ha abbastanza. La coppa è piena.

I grandi fanno tutto quello che vogliono, non è giusto. I bambini devono andare a letto presto, gli adulti possono restare alzati quanto vogliono. Quando si discute gli adulti finiscono sempre per dire “Ma cosa ti passa per la testa?” . Ti costringono a finire tutti i piselli e se sono nervosi se la prendono con te anche se non hai fatto niente. Non ti comprano quello che vuoi (mentre per loro comprano tutto quello che vogliono), non ti fanno vedere i cartoni animati perché devono guardare il telegiornale. Sono sempre occupati quando gli chiedi qualche cosa.
Ma questa bambina ha un papà che la ascolta seriamente e non le risponde “perché sei piccola e io sono grande” oppure “perché è così e basta”. Il papà in questa storia spiega delle cose inspiegabili con l’immaginazione.
Tutte le sere i folletti di Babbo Natale passano per vedere se i bambini sono stati bravi e sono andati a letto presto.

Il papà vuole sapere veramente cosa le passa per la testa, sapere quali altre idee fantasiose ha. Quando sarà astronauta poi, sarà già allenata perché sembra che su Saturno si mangino solo piselli!

E quando il papà dice “non ora!” o “più tardi” è perché è in una situazione critica… che potrebbe causare un terribile cataclisma!

L’altro lato della medaglia è che anche i bambini sono dei piccoli “imbroglioni”. Nel fine settimana non ti fanno dormire fino a tardi perché sono già svegli, mentre durante la settimana è impossibile svegliarli per andare a scuola.

Ovviamente c’è un motivo, caro papà. Solo nei giorni di scuola, in sogno incontro un genio e gli chiedo sempre la stessa cosa… ci vuole tempo però e non riesco perciò a svegliarmi in orario. E vuoi sapere qual è? ” Fa che il mio papà caro non perda mai i capelli!”.

Fra i libri dell’edizione 2107 del BolognaRagazzi Award l’editore Bronze ha presentato l’ultimo lavoro di Shinsuke Yoshitake, もう ぬげない (Non riesco più a toglierla). Già tradotto in francese con Oh hé, ma tête sempre da Kaléidoscope, è  in uscita a settempre per Abrams Books for Young Readers con il titolo Still Stuck.

E il piccolo albo non è passato inosservato, ricevendo una Special Mention nella categoria Fiction. La storia è semplice e geniale. C’è un momento nell’infanzia, in bilico tra la ricerca di autonomia e il bisogno di avere accanto un adulto per superare certe difficoltà. Yoshitake lo mette in pagina in maniera geniale, attraverso la storia di un bambino che rimane incastrato nella sua maglietta mentre cerca di toglierla, e immagina di rimanere così per sempre.

Come farà se gli verrà sete? E se il gatto gli farà il solletico? Forse ci sono bambini come lui, ci si può riconoscere con facilità e stare bene insieme…
Nei pochi momenti fra il primo tentativo di liberarsi e l’intervento della mamma, l’illustratore ci mostra, con le sue figure semplici, il pensiero fantastico dell’infanzia, che in pochi attimi è capace di trasformare in straordinarietà il quotidiano.

Anche quest’anno ho avuto la fortuna di essere presente durante le due giornate di lavoro dei giurati del prestigioso premio della Fiera del Libro per Ragazzi. E ho fatto una chiacchierata con uno di loro, Guido Scarabottolo, che questo libro lo ha amato fin da subito.


– Come mai questo libro ti ha colpito? Sei stato il primo giurato a mettere il suo bollino colorato sul retro della copertina….

All’interno di un’offerta di libri seriosi, tradizionali, complicati, alla moda, questo non era nessuna di queste cose. Mi ha colpito e l’ho preso in mano. Ho una prevenzione favorevole nei confronti del disegno semplice. 

– Dopo averlo letto, che cosa ne pensi?

Il contenuto è esilarante. Riuscire a tirar fuori tutte quelle situazioni da una maglietta rovesciata non è così semplice.
La chiave di Shinsuke Yoshitake (anche per gli altri libri ) è un fuoco d’artificio della fantasia rispetto alle cose e mi sembra molto interessante. Il libro è divertente ed è interessante come indicazione di metodo rispetto alla propria relazione con la realtà.
Penso che da bambini sia facile adattarsi a questo modo di affrontare le cose e sviscerarne le possibilità anche assurde; è un gioco che potrebbe dare molti frutti a livello di pensiero.

Questa invece è la motivazione della giuria, che potete trovare sul sito della Bologna Chidren’s Book Fair:

Un libro incantevole e divertente per i più piccini che racconta tutti i piccoli e buffi inconvenienti che accadono quando un bimbo non riesce a sfilarsi la maglietta dalla testa. Quasi fosse una storia animata,  ogni immagine riserva una sorpresa, dimostrando come sia possibile scandagliare le emozioni attraverso disegni semplicissimi. Pagine che possono essere lette e rilette all’infinito, con immutato divertimento.  

Yoshitake, amatissimo in patria, ha da ricevuto per due volte il MOE CHILDREN’S BOOK SHOP AWARD, premio delle librerie giapponesi proclamato sulla rivista di letteratura per ragazzi e illustrazione Moe.
E proprio nell’ultimo numero della rivista, gli è stato dedicato un servizio speciale, molto approfondito.

Una panoramica sul suo lavoro, una lunga intervista e alcune speciali pagine in cui scoprire i libri particolari nella sua personale biblioteca di casa. I titoli sono della più varia natura, specchio di una mente curiosa, di una persona piena di interessi. Primo premio originalità tra i libri stretti negli scaffali (che ho sbirciato ad uno uno con tanto di lente di ingrandimento) quello sulle Boring Postcard, in due volumi.

Delizia delle delizie per i fan del suo lavoro, un ironico racconto auto-biografico dove scopriamo il suo percorso, di vita e lavorativo.


Ecco chi è in realtà il nostro amato protagonista amante delle mele…

Allegato alla rivista un libricino, che diventerà per certo un MOE picture book, in cui il bambino protagonista è alle prese con la noia.

Non è colpa mia. Non è giusto. Posso farlo da solo. Mi annoio. Il mondo dei bambini raccontato con uno sguardo acuto, con ironia e semplicità. Shinsuke Yoshitake ha la capacità di guardare con attenzione, cogliere e mettere in pagina perché anche il lettore distratto possa vedere. Una caratteristica dei grandi artisti.

Non vedo l’ora di conoscerlo alla prossima Fiera del Libro per ragazzi… mancano solo pochi giorni!