Bronci, sorrisi, espressioni di sorpresa, di concentrazione, di gioia, di disperazione. La magica matita di Yukiko Tanemura con pochi semplici tratti racconta la gamma di espressioni che si dipingono sui volti dei bambini protagonisti delle sue storie. Sono espressioni che raccontano il mondo delle emozioni potenti e a tutto tondo che abitano l’infanzia.
Yukiko Tanemura, nata nel 1983 in Hokkaido, si è laureata alla Tama Art University in pittura a olio. Si è sempre espressa attraverso l’arte ma il suo è stato un percorso lungo. Il primo albo illustrato è uscito solo nel 2013, quando aveva trent’anni. Ha partecipato alla selezione per il premio dell’editore Kodansha e ha subito vinto il 34° Kodansha Award nella sezione opere prime. Premio, 500,000 yen e la pubblicazione del libro. Ha ricevuto la notizia al telefono e ha pianto di gioia. Si perché aveva saputo del concorso solo due settimane prima della scadenza. La storia le era chiara, fra alti e bassi, momenti di scoraggiamento, il sostegno del marito, ridisegnando la stessa scena più volte per ottenere il risultato giusto, ha lavorato sodo, giorno e notte gli ultimi due giorni. Ha consegnato il plico con il libro all’ufficio postale giusto 5 minuti prima del termine stabilito, le mani e il viso sporchi di colore e la sorpresa sul volto della zia dell’impiegato postale.
L’albo in questione, Kii scappa via, basato in parte sui suoi ricordi di bambina, è la storia di due gemelle, Kii e Uta.
Kii, sgridata per l’ennesima volta, decide seriamente di scappare di casa, prepara lo zainetto con il necessario, l’espressione determinata, il viso arrossato bagnato di lacrime di rabbia, di paura, di indecisione. Saluta il cagnolino, abbraccia il fratellino piccolo ed esce dalla porta finestra. La sorella gemella Uta cerca allora il modo di farla restare.
Le offre una merenda con i dolcetti buoni che mangiano sempre. Sul divano si può leggere un libro con il fratellino, oppure fare un disegno, cenare tutti insieme, guardare un film alla tv.
Alla sera si fa un bagno caldo e nel futon si può dormire in due
Sono le cose di tutti i giorni, le routine, le piccole felicità, la sicurezza di una casa per cui essere grati. Gli adulti non sono presenti, non intervengo direttamente. La questione si risolve fra bambini.
Dopo questo primo passaggio determinante Yukiko ha iniziato a pieno ritmo il suo lavoro di autrice e illustratrice con altri 3 albi nel 2014, 2015 e 2016. Incofondibile il suo segno semplice, colori pastosi di cere e pastelli, a volte più tenui, a volte più decisi, ma sempre scelti con cura. Poche tinte che fanno risaltare i personaggi sullo sfondo, alcuni accostamenti che sorprendono per la loro incredibile gradevolezza.
Il secondo albo, La Principessa dell’asilo, è una storia corale, che si svolge appunto alla scuola materna.
Una scuola che sembra un’oasi di verde che spunta fra i palazzoni di una grande città. Nel cortile c’è un castello dove i bambini si possono arrampicare e al centro una torre con l’orologio.
Ogni giorno alle nove, l’orologio suona una musica deliziosa e una Principessa e un Principe appaiono da una porticina. Quando a causa di un temporale il meccanismo si rompe e la Principessa è intrappolata, i bambini iniziano a collaborare per escogitare un piano per liberarla.
Diverse sono le idee e i tentativi, ma alla fine la fantasia dei bambini crea la soluzione più magica. Basterà un altro temporale per riportare le cose allo stato iniziale. Ma come fare per provocarlo? Qui entra in gioco la parte “giapponese” dell’albo, con l’inserimento di una tradizione tipica del folklore. In Giappone, per propiziare il bel tempo, si usa appendere fuori dalla finestra delle bamboline fatte con la stoffa che si chiamano Teru teru bōzu (てるてる坊主). Nella storia i bambini pensano che appendendo le bamboline a testa in giù si possa allora richiamare la pioggia. La magia ovviamente riesce, con conseguente lieto fine. Anche qui, gli adulti (gli insegnanti) non intervengono. Ascoltano i bambini, li incoraggiano, li lasciano fare e gioiscono con loro per il successo.
Con il terzo albo, Yukiko Tanemura pubblica con un nuovo editore, Shogakukan. La storia è natalizia e deliziosa.
Fei vuole essere come Babbo Natale, si esercita con costanza e lo aspetta con trepidazione. Babbo Natale accetta l’aiuto e Fei intraprende la sua avventura.
Con grande sorpresa l’aspetta un’altra bambina sveglia la notte di Natale. Una bambina esuberante, un po’ principessa, un po’ maghina capace di aiutare Fei a risolvere un piccolo incidente di percorso.
E il desiderio di Natale di Fei, si realizza.
Sul sito di Yukiko Tanemura si possono vedere altre illustrazioni e immagini delle sue mostre. In particolare viene menzionata una collaborazione con il negozio di scatole e carte BOX&NEEDLE, che ha ospitato la mostra WORK THE SOIL e per cui Yukiko ha creato il design di una nuova linea “Tender Green”. Qui altre foto della mostra e di Yukiko al lavoro.
E visto che abbiamo parlato di atmosfere natalizie, vi mostro anche le immagini di un’altra esposizione a tema del 2015, un triplo piacere per chi come me, oltre al lavoro di Yukiko Tanemura, ama il Natale… e gli orsi di Kazue Takashi. Trovate un report qui e qui.
Non vedo l’ora di avere tra le mani l’ultimo lavoro, uscito il 18 ottobre scorso. Una storia invernale, scritta e illustrata da questa artista che viene dal freddo Hokkaido. Protagonista una bambina che trova un paio di guanti e seguendo alcune tracce… parte alla ricerca del legittimo proprietario.
N. B L’immagine di copertina di questo post, è stata realizzata da Yukiko Tanemura per un progetto a sostegno delle zone terremotare del Tohoku. Dopo il grave sisma del 2011, ci sono state gravi difficoltà per il lavoro delle persone con disabilità. 187 artisti hanno dato il loro aiuto per la creazione di una serie di quaderni, Questi quaderni sono stati rilegati con la tecnica di legatura tradizionale giapponese a filo, da persone con handicap della zona. Il progetto è stato sviluppato e prodotto in un anno, durante i lavori di ricostruzione, da una ditta di carta della prefettura di Miyagi gravemente danneggiata dallo tsunami. Il filo che lega questi quaderni, è per loro come una speranza che dal Nord Est del paese, collega le perone e il futuro. Potete vedere altre immagini del quaderno qui.